Il cowboy Gannon (Tony Franciosa) salva Jess Washburn (Michael Sarrazin) da un treno. Insieme trovano lavoro nel ranch con Beth (Judi West), che ha ereditato la tenuta del suo defunto marito. Beth è determinata ad allevare un'enorme mandria di bestiame in una stagione, venderla e trasferirla in città, ma gli allevatori vicini temono che i suoi piani distruggano i loro pascoli. Beth seduce Jess per combattere gli altri, e Gannon aiuta gli allevatori vicini a costruire filo spinato. Ciò che contraddistingue particolarmente il film è il suo linguaggio visivo sottile ma efficace. La macchina da presa cattura la vastità della prateria, rafforzando così la sensazione di solitudine e la lotta per l'esistenza. L'atmosfera calma, quasi malinconica, è sottolineata dall'accompagnamento musicale scarno e dal lento ritmo narrativo. Franciosa porta a Gannon una durezza ruvida ma simpatica, mentre Sarrazin nei panni di Jess incarna una sorta di innocenza giovanile. La loro chimica contribuisce al fatto che il film non sprofonda nei soliti cliché, ma conserva una certa freschezza e modernità. Inoltre, il film affascina con le sue sfumature filosofiche quando solleva domande sull'onore, la lealtà e il cambiamento dell'Occidente.